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Frattura del coccige: un grave rischio per gli anziani Frattura del coccige: un grave rischio per gli anziani Frattura del coccige: un grave rischio per gli anziani Frattura del coccige: un grave rischio per gli anziani

Frattura del coccige: un grave rischio per gli anziani

Un osso piccolo, posizionato alla fine della colonna vertebrale, che quasi non si percepisce ma che quando viene lesionato o fratturato può causare dolori lancinanti.

Il coccige è un osso che contribuisce alla buona riuscita dei movimenti rotatori e aiuta a mantenere stabile il nostro corpo. È una struttura ossea, di forma triangolare, composta da quattro vertebre e posizionato inferiormente all’osso sacro.

Nonostante la zona del coccige sia protetta, traumi come cadute su dure superfici (ad esempio le scale o durante la pratica di uno sport) possono provocare lesioni dolorose.

Nella maggior parte dei casi, le fratture al coccige non comportano serie complicazioni ma causano intensi dolori. Per questo motivo, attività quotidiane come sedersi o passare l’intera giornata seduti al computer, in ufficio, possono diventare dolorosi per chi ha una lesione nella zona in questione.

Le donne sono più propense ad avere problematiche al coccige, sia a causa della loro stessa naturale anatomia sia per i cambiamenti a cui il loro corpo è soggetto in seguito alla gravidanza.

In seguito ad una frattura al coccige, il corpo ha bisogno di un periodo di recupero lento durante il quale è necessaria la diagnosi del medico.

Frattura al bacino negli anziani.

Il bacino è un insieme di ossa che legano il tronco ai membri inferiori e sostengono il nostro corpo.

Ogni anno, approssimativamente 1,6 milioni di persone soffrono a causa di frattura al bacino e questo tipo di trauma, soprattutto negli anziani, provoca molto serie problematiche.

A seconda della zona coinvolta e del numero dei punti di rottura, è possibile distinguere due tipi di frattura:

  • Frattura stabile: caratterizzata da un solo punto di rottura;
  • Frattura instabile: prevede due o più punti di rottura.

Queste tipologie di frattura possono manifestarsi sopratutto in relazione all’indebolimento delle ossa che diventano più fragili con l’avanzare dell’età ma anche con la nascita di dolori causati dall’osteoporosi (progressivo assottigliamento osseo). Ciò comporta che gli anziani siano più propensi a questo tipo di frattura ossea rispetto a persone giovani d’età la cui frattura del bacino può essere una conseguenza di un incidente.

Rimedi per frattura al bacino

In caso di di lieve frattura del bacino, nella maggior parte dei casi, non si hanno gravi problematiche e il trattamento sarà di tipo conservatorio, ovvero mediante il riposo che garantisce un consolidamento dei frammenti ossei.

Il problema più grave associato alla frattura del bacino è l’immobilità; per gli anziani il tempo di recupero aumenta e l’immobilità accresce il rischio di problemi circolatori e dermatologici oltre a limitare la loro autonomia ed indipendenza.

Quando si hanno i primi sintomi di dolore o difficoltà di locomozione, è consigliabile prenotare il prima possibile una visita ortopedica. La diagnosi verrà fatta in seguito all’analisi dei sintomi fisici ed una radiografia del bacino. In alcuni casi, quando la radiografia non mostra chiaramente la frattura, sarà necessaria una tomografia computerizzata o una risonanza magnetica.

La frattura al bacino deve essere trattata con un intervento chirurgico che aumenta le opportunità di un reale recupero. L’operazione verrà prescritta dal medico in seguito allo studio dello stato clinico del paziente anziano ma, in teoria, è indicato che venga eseguita nelle 48 ore successive all’incidente.

L’operazione prevede l’utilizzo di perni o viti che fissano le ossa. In determinati casi, lo specialista può optare per la rimozione di parte del bacino per sostituirlo con una protesi adeguata.

In seguito all’operazione, il paziente dovrà utilizzare necessariamente le stampelle o la sedia a rotelle per la deambulazione, in modo da evitare il carico sull’osso o le ossa del bacino fratturate, e successivamente dovrà iniziare un percorso riabilitativo con uno specialista.

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