Protesi di Gomito
L’intervento di innesto di una protesi al gomito è un intervento a cui si ricorre in presenta di un danno articolare.
In questi casi, infatti, la protesi di gomito permette di sostituire la superficie articolare danneggiata servendosi di materiali non biologici, capaci di riprodurne la forma e da consentire il movimento.
L’articolazione del gomito è composta da tre elementi, che permettono di eseguire i movimenti di flessione ed estensione e di pronazione e supinazione.
Intervento protesi gomito
Si ricorre ad un intervento di protesi del gomito in diverse circostanze nelle quali il comune denominatore è dato dalla presenza di un danno grave alla superficie articolare.
Il primo caso in cui si ricorre all’intervento è quello di malattie degenerative, in particolare l’artrite reumatoide e l’artrosi.
Inoltre, può essere indicato anche in caso di fratture recenti dell’omero distale e di pseudoartrosi, ossia quando non si verifica il processo di consolidazione della frattura.
In particolare, l’intervento è indicato per i pazienti anziani che abbiano limitate richieste funzionali o che presentino situazioni cliniche che impediscano l’osteosintesi.
Di contro, si sconsiglia l’opzione chirurgica quando vi siano pazienti giovani e con alte richieste funzionali e per i pazienti che presentino un’infezione attiva a livello locale o sistemico o cicatrici retraenti nella regione del gomito, ciò è dovuto dalla presenza di un alto rischio che si verifichi una necrosi cutanea.
Protesi gomito capitello radiale
Alla protesi al gomito si ricorre anche in caso di fratture del capitello radiale, le quali possono interessare il capitello, il collo del radio o entrambe le componenti.
Si tratta del caso più frequente di frattura del gomito e può essere causato da una caduta sul palmo della mano.
Questa frattura può essere di quattro tipi: frattura ad un solo frammento composta, frattura ad un solo frammento scomposta, frattura pluri-frammentaria e frattura con lussazione del gomito.
Protesi gomito: tipologie
Esistono due diversi tipi di impianto:
- la protesi gomito totale, che riproduce la superficie articolare del gomito attraverso la componente omerale e la componente ulnare, accoppiate tra loro tramite una componente in metallo polietilene; questo tipo di protesi può essere con cerniera o senza cerniera, a seconda che vi sia o meno una cerniera a creare un vincolo meccanico tra le due componenti; le protesi a cerniera hanno una decisa stabilità intrinseca e sono le più utilizzate in Italia e negli Stati Uniti; le protesi senza cerniera, invece, fondano la loro stabilità sulla ricostruzione capsulo-legamentosa e sul bilanciamento delle parti molli;
- la emiartroprotesi omerale, che prevede la sostituzione solo dell’estremità distale dell’omero con una protesi in metallo, la quale deve adattarsi alla superficie ulnare e radiale contrapposta.
Protesi gomito riabilitazione
In seguito all’intervento di innesto, il paziente dovrà seguire un percorso di riabilitazione e prestare adeguata attenzione nell’utilizzo dell’articolazione operata.
Nell’immediato post operatorio, viene prescritto l’utilizzo di una gomitiera per poi decidere come posizionare il gomito con una valva in estensione o in flessione e quando iniziare la terapia, soprattutto in base al tipo di intervento, alla tecnica utilizzata e alle condizioni della cute.
Durante il percorso riabilitativo, il fisioterapista guida il paziente nell’esecuzione di esercizi finalizzati alla mobilizzazione auto-assistita dell’arto in movimenti di flesso-estensione e prono-supinazione.
Inoltre, il paziente dovrà evitare l’esecuzione con l’arto operato di attività faticose o di gesti ripetitivi e gravosi.