Il bicipite brachiale è un muscolo anteriore del braccio ed è formato da due capi articolari, ossia il capolungo del bicipite e il capobreve.
Il capolungo del bicipite brachiale si trova laterarlmente e ha orgine intracapsulare, in quanto nasce dal tubercolo sovra-glenoideo della scapola e dal labbro glenoideo attraverso il tendine del capolungo del bicipite.
Il capobreve, invece, deriva dall’apice del processo coracoideo della scapola.
Capolungo del bicipite e capobreve si uniscono in un unico ventre muscolare in prossimità del terzo medico del braccio.
Scopo di tale muscolo è quello di consentire i movimenti di flessione e supinazione dell’avambraccio, di flessione del braccio, di estensione orizzontale, di adduzione, abduzione e rotazione interna del braccio.
Tendinite capolungo del bicipite
Quando il capolungo del bicipite si infiamma, si parla di tenosinovite del capolungo del bicipite.
In questo caso, i sintomi variano in base all’importanza dell’infiammazione, per cui può trattarsi di sintomi costanti o di sintomi che si manifestano prima o dopo l’attività.
I sintomi caratteristici di questa infiammazione sono:
- dolore acuto durante i movimenti che può arrivare anche al ventre muscolare e al gomito;
- rigidità dell’arto e sensazione di gonfiore, calore e bruciore;
- limitazione funzionale nell’esecuzione di movimenti di elevazione della spalla e di rotazione interna o flessione del gomito;
- debolezza muscolare di spalla e braccio, anche con formicolii nella zona del bicipite;
- contrattura del bicipite brachiale;
- scricchiolii nella parte anteriore della spalla;
- eventuale comparsa di ematoma nella zona anteriore del gomito.
Infiammazione capolungo del bicipite cosa fare
Nella maggior parte dei casi, quando si tratta di lesioni distali, si procede ad intervento chirurgico con successiva immobilizzazione del braccio attraverso tutore e percorso fisioterapico abbinato.
Nel caso di lesioni prossimali, invece, si procede ad un trattamento conservativo con fisioterapia riabilitativa.
In questo secondo caso, si procede con terapie strumentali e manuali, come laser, tecar, S.I.T., correnti interferenziali con kinesiterapia e massoterapia.
In una fase successiva, si fa un lavoro di rinforzo muscolare con elettrostimolazione e rieducazione funzionale della spalla e del gomito.
Quando si procede con terapia conservativa, invece, si ricorre a:
- riposo;
- applicazioni di ghiaccio;
- assunzione antinfiammatori, miorilassanti e analgesici;
- infiltrazioni di antinfiammatori o cortisone, in caso di dolore perdurante.
Capolungo del bicipite esercizi
Quando si eseguono esercizi di fisioterapia che interessano il capolungo del bicipite, è importante mantenere le spalle basse e all’indietro durante l’esecuzione.
Il primo esercizio consigliato consiste nel portare le spalle indietro, portando la testa all’indietro e aprendo la bocca, così da fare arretrare ulteriormente la testa.
In questa posizione, si uniscono le spalle, ruotando le mani verso l’esterno e i pollici all’indietro e mantenendo la posizione per qualche secondo per cinque ripetizioni.
Se durante l’esecuzione di questo esercizio non avvertite dolore e riuscite a mantenere la posizione senza problemi, potete procedere con il medesimo esercizio, ma questa volta mantenendo le mani incrociate.
Testa, collo e tronco vanno portati all’indietro in questa posizioni con le mani incrociate dietro la schiena per qualche secondo e per cinque ripetizioni.
Capolungo del bicipite esercizi da evitare
In presenza di un’infiammazione, non ci sono esercizi specifici da evitare.
Al contrario, pur in presenza di dolore, è importante sapere che ridurre i movimenti e osservare un adeguato periodo di riposo è giusto.
Tuttavia, è altrettanto corretto non eliminare mai del tutto il movimento, limitandosi a ridurli, come serie, come peso e come intensità.