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Lesione del legamento crociato posteriore: cos’è e cosa fare

Scritto da Ortopedico Italia il . Pubblicato in .

Lesione del Legamento Crociato Posteriore: Sintomi, Cause e Trattamenti

Il legamento crociato posteriore (LCP) è uno dei principali stabilizzatori del ginocchio. Si estende tra femore e tibia e svolge un ruolo cruciale nel limitare la traslazione posteriore del piatto tibiale e l’eccessiva rotazione esterna del ginocchio. La sua integrità è fondamentale per la stabilità articolare e per la corretta deambulazione.

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Il LCP collabora con il legamento crociato anteriore (LCA) per garantire la stabilità del ginocchio. È costituito da due fasci: uno antero-laterale e uno postero-mediale, che lavorano in sinergia per mantenere il corretto allineamento articolare durante i movimenti.

Lesione del Legamento Crociato Posteriore: Cause e Fattori di Rischio

La lesione del legamento crociato posteriore rappresenta circa il 10% di tutte le lesioni legamentose del ginocchio e si verifica solitamente in seguito a traumi ad alta energia. Le cause più comuni includono incidenti automobilistici, cadute violente o traumi sportivi in discipline di contatto come rugby, calcio o hockey.

Nei traumi automobilistici, la parte superiore della tibia può urtare violentemente contro il cruscotto, determinando la rottura del legamento. Anche una flessione forzata del ginocchio o un colpo diretto alla tibia durante l’attività sportiva possono provocare danni significativi.

Lesione del LCP: Sintomi e Diagnosi

I sintomi della lesione del legamento crociato posteriore variano in base alla gravità del trauma. Nelle forme lievi, si può avvertire dolore localizzato e una sensazione di instabilità; nei casi più gravi, la persona può percepire un “cedimento” del ginocchio, gonfiore e difficoltà a camminare o a mantenere la posizione eretta.

Durante il trauma, si può percepire una sensazione di “rottura interna” dell’articolazione. L’instabilità articolare può peggiorare in presenza di altre lesioni associate, come la rottura del menisco o del legamento collaterale.

La diagnosi viene eseguita dallo specialista ortopedico tramite test clinici specifici (come il test del cassetto posteriore) e confermata da risonanza magnetica o TAC, che consentono di valutare il grado di lesione e la presenza di eventuali fratture o danni ossei.

Trattamento della Lesione del Legamento Crociato Posteriore

Il trattamento può essere conservativo o chirurgico a seconda della gravità della lesione. L’approccio conservativo prevede fisioterapia mirata, rinforzo muscolare e l’uso di tutori ortopedici per stabilizzare l’articolazione e favorire la guarigione spontanea del legamento.

Il legamento crociato posteriore, rispetto a quello anteriore, ha una maggiore capacità di rigenerazione naturale. Tuttavia, in caso di rottura completa o inefficacia del trattamento conservativo, si procede con la ricostruzione chirurgica del legamento.

Durante l’intervento artroscopico, il legamento lesionato viene sostituito con un neo-legamento, realizzato prelevando un tendine dal paziente o da un donatore. L’operazione viene eseguita con tecnica mini-invasiva e anestesia loco-regionale, garantendo tempi di recupero più rapidi e minor dolore post-operatorio.

Riabilitazione dopo la Lesione del LCP

La riabilitazione post-operatoria è essenziale per recuperare la funzionalità articolare e prevenire rigidità o instabilità. Dopo l’intervento, la mobilizzazione deve essere graduale e controllata, con l’obiettivo di ridurre il dolore e ripristinare il range di movimento.

Le prime fasi prevedono esercizi passivi e progressivamente attivi, seguiti da rinforzo muscolare del quadricipite e addestramento alla deambulazione. In genere, il paziente inizia a camminare con doppio bastone dopo 2–3 giorni e raggiunge la piena autonomia entro 45 giorni. Per la ripresa dell’attività sportiva, è necessario un periodo di riabilitazione di circa 6 mesi.

La lesione del legamento crociato posteriore è una condizione complessa ma gestibile con un approccio tempestivo e multidisciplinare. La diagnosi precoce, la fisioterapia e, nei casi più gravi, la chirurgia ricostruttiva permettono di ottenere ottimi risultati funzionali e di tornare alle attività quotidiane e sportive in sicurezza.

Il corretto utilizzo di tutori per il ginocchio e il supporto di specialisti qualificati sono fondamentali per garantire una guarigione completa e duratura.